Dalla mia camera, fin da bambina, ogni giorno, appena alzata ho sempre dato un’occhiata fuori dalla finestra. Quel rituale mi ha accompagnata per tanti anni. Da quella finestra, che dava su una collina e da lontano si intravedevano le montagne, scaturivano colori, sfumature, emozioni e tutto ciò che la vista mi procurava ad osservare ogni piccolo particolare di quel paesaggio.

Man mano che passavano gli anni da quella finestra le forme, le sagome, le tonalità dei colori si sbiadivano ma continuavo sempre e comunque ad aprire quella finestra e a guardare fuori. Finché un bel giorno da quella finestra non ho più potuto cogliere nulla: le forme, le sagome, i colori ed il movimento di quel paesaggio sono scomparsi ma i rumori, i profumi ed altre forme di percezione sono emerse. Improvvisamente non ho più voluto aprire quella finestra e guardare fuori, ho preferito mantenere viva in me nella mente e nel cuore quell’immagine che da bambina avevo scoperto e ormai da grande non ritrovavo più.

Renata Sorba